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Canton Lucerna: controproposta all’iniziativa popolare “Asili nido a prezzi accessibili per tutti”

Il Consiglio di Stato del Canton Lucerna ha presentato la sua controproposta all’iniziativa popolare “Asili nido a prezzi accessibili per tutti” e ha avviato la procedura di consultazione. La proposta del governo prevede buoni di custodia e requisiti minimi di qualità per i nidi d’infanzia.


Foto: Pixabay.com

Con il progetto di una nuova legge sulla custodia complementare alla famiglia, il 3 aprile il governo del Canton Lucerna ha presentato la sua controproposta all’iniziativa popolare “Asili nido a prezzi accessibili per tutti” presentata dal Partito socialista. Il progetto è soggetto a consultazione fino al 28 giugno 2024.


Il Consiglio di Stato riconosce la necessità di intervenire nell’ambito della custodia complementare alla famiglia, ma respinge l’iniziativa popolare del PS poiché questa trasferirebbe i compiti dai comuni – attualmente responsabili della custodia – al Cantone, gravandolo di elevati costi aggiuntivi.


Secondo una dichiarazione del Consiglio di Stato, l’obiettivo della nuova legge è quello di assicurare un’offerta adeguata, garantire la qualità della custodia, favorire la conciliabilità tra famiglia e lavoro e aumentare l’attrattiva di Lucerna come luogo per vivere e come piazza economica.


Buoni di custodia per l’intero cantone, requisiti minimi di qualità e cofinanziamento da parte del Cantone

Il disegno di legge prevede l’introduzione a livello cantonale di buoni di custodia. Inoltre, è prevista la definizione di requisiti minimi di qualità per gli asili nido, come ad esempio la chiave di ripartizione per le strutture di custodia, le qualifiche del personale o le loro condizioni di lavoro. La supervisione e l’autorizzazione degli asili nido e delle organizzazioni di famiglie diurne diventerebbero quindi un compito cantonale. Il mandato di custodia, il controllo degli aventi diritto e la gestione dei buoni rimarrebbero di competenza dei Comuni. Infine, il Cantone contribuirebbe al 50% dei costi e corrisponderebbe un contributo ai Comuni.


Il PS cantonale è stato finora critico. Ritiene che il controprogetto non sia sufficientemente incisivo, in particolare per quanto riguarda la garanzia di qualità e gli sgravi finanziari per il ceto medio (cfr. pilatustoday.ch, 03.04.2024).


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