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La CSEC-S intende mantenere l’assegno di custodia

Nella riunione del 20 ottobre 2023, la CSEC-S ha nuovamente discusso la proposta del Consiglio nazionale sulla Legge federale concernente i sostegno alla custodia di bambini complementare alla famiglia e ai Cantoni nella loro politica di sostegno alla prima infanzia (LSCus). In tale contesto, la Commissione dell’educazione del Consiglio degli Stati ha concretizzato il modello alternativo di assegno di custodia.

Foto: Servizi del Parlamento, Berna | parlament.ch

La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati si è nuovamente occupata del progetto di legge del Consiglio nazionale relativo alla LSCus (vedi News, 28.08.2023). Nel farlo, ha in particolare posto l’accento sull’elemento del sostegno finanziario per i genitori e ha concretizzato il suo modello alternativo di assegno di custodia sul modello degli assegni familiari. Questo modello intende venire incontro al Consiglio federale, che sosterrebbe la LSCus solo se i Cantoni offrissero un controfinanziamento, cosa che non intendono fare, o se i tagli trasversali al budget fossero aumentati dal 2% al 3,5% (cfr. comunicato stampa CSEC-S del 20.10.2023).


Nella prossima seduta del 20 novembre 2023 la CSEC-S finalizzerà un testo normativo, che sarà poi utilizzato per la discussione con le parti interessate. In questo contesto, la CSEC-S ha anche preso conoscenza della proposta della Conferenza dei Governi cantonali (CdC) di condurre un’ulteriore consultazione sul nuovo approccio.


La discussione in plenaria sarà quindi ulteriormente rinviata.


Le reazioni degli esperti e del mondo economico

Kibesuisse critica ancora una volta le decisioni prese dalla Commissione dell’educazione del Consiglio degli Stati, in quanto l’assegno di custodia sarebbe una misura basata sul principio dell’annaffiatoio e metterebbe a rischio anche il "pacchetto" equilibrato di riduzione dei contributi versati dai genitori e di promozione dell’offerta (anche di qualità) attraverso accordi di programma. Anche Alliance f vede minacciata la proposta e, già dopo la prima seduta della CSEC-S, ha lanciato una petizione per chiedere un rapido sgravio per i genitori. In agosto, anche l’Unione svizzera degli imprenditori (USI) si era opposta alla nuova idea di finanziamento, in quanto avrebbe comportato un onere maggiore per l’economia rispetto alla proposta del Consiglio nazionale che prevede un finanziamento da parte della Confederazione. L’USI ha ribadito questa posizione a settembre, nella sua presa di posizione sull’iniziativa sugli asili nido.


Alliance Enfance condivide questa posizione critica. L’associazione è quindi favorevole a portare avanti la proposta del Consiglio nazionale. Questa rappresenta un pacchetto complessivo ben equilibrato che mira a ottenere effetti mirati a più livelli.


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