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Uno sguardo sull'istruzione 2021

L’attuale pubblicazione dell’OCSE «Education at a Glance 2021» fornisce informazioni esaurienti sullo stato dell’istruzione e sulle strutture, sul finanziamento e sull’efficienza dei sistemi formativi dei paesi OCSE e dei paesi partner. L’edizione di quest’anno si occupa, tra l’altro, dell’obiettivo di equità nell’istruzione sancito dall'Agenda per lo sviluppo sostenibile. Risulta evidente la necessità di investimenti per garantire la parità di accesso a un’istruzione di qualità.


Foto: Cory Woodward / unsplash

In termini di pari opportunità e mobilità sociale, è importante che i bambini, specialmente quelli provenienti da ambienti socio-economicamente svantaggiati, abbiano accesso e partecipino all’educazione il più presto possibile, in modo che possano acquisire le competenze cognitive, sociali ed emotive di base. Per esempio, secondo il rapporto, nei paesi dell'OCSE ci vogliono in media cinque generazioni prima che un bambino proveniente da una famiglia svantaggiata raggiunga il reddito medio nazionale.


Disuguaglianze regionali nell’accesso e nella partecipazione all’educazione

In Svizzera, come nella maggior parte dei paesi OCSE, le disparità regionali nell’accesso e nella partecipazione all’educazione riguardano i livelli di istruzione non obbligatoria. In Svizzera, il tasso di iscrizione dei bambini dai 3 ai 5 anni varia notevolmente da una regione all’altra, dal 38% della Svizzera centrale all’85% del Ticino. Queste differenze regionali sono dovute principalmente al fatto che l’età d’iscrizione in Svizzera è regolata su base cantonale.


Partecipazione all’educazione dei bambini di meno di 5 anni

Negli ultimi decenni, nei paesi OCSE, la partecipazione all’educazione dei bambini dai 3 ai 5 anni è aumentata, raggiungendo una media molto elevata dell’87%. Secondo la pubblicazione, la Svizzera è l’unico paese a non aver compiuto progressi significativi dal 2015, nonostante una bassa partecipazione all’educazione (meno del 50%) dei bambini di età compresa tra 3 e 5 anni.

Anche per quanto riguarda l’accesso e la partecipazione all’educazione per i bambini di età inferiore ai tre anni, secondo il rapporto, la Svizzera è molto al di sotto della media OCSE. Mentre nel 2019, in media, nei paesi OCSE un bambino su quattro ha preso parte a un’offerta formale di formazione, educazione e accoglienza della prima infanzia, secondo il rapporto, in Svizzera la percentuale di partecipazione dei bambini di età inferiore ai tre anni è solo del 2%. Questo tasso di partecipazione molto basso si spiega tra l’altro con il fatto che in Svizzera la scolarizzazione dei bambini avviene di solito all’età di quattro anni con la frequenza della scuola dell’infanzia. Inoltre, la partecipazione dei bambini alle offerte di formazione, educazione e accoglienza viene solo parzialmente registrata statisticamente. Tuttavia, secondo un’indagine dell’Ufficio federale di statistica, nel 2018 circa il 34% dei bambini al di sotto dei 4 anni ha frequentato un asilo nido. I dati contenuti nel rapporto dell’OCSE non sono quindi significativi per quanto riguarda la FEAPI in Svizzera, ma evidenziano la necessità di dati attendibili e comparabili.


La partecipazione alle offerte educative per la prima infanzia dipende in larga misura dal reddito della famiglia. Ciò vale in particolare per le offerte finanziate dal settore privato. I bambini provenienti da famiglie a basso reddito hanno quindi quasi un terzo in meno di probabilità di partecipare alle attività educative per prima infanzia rispetto a quelli provenienti da famiglie ad alto reddito.


Per quanto riguarda la spesa per l’educazione della prima infanzia in percentuale del PIL, il rapporto di quest’anno non fornisce dati sulla Svizzera. Di conseguenza, non è possibile affermare se la Svizzera sia migliorata in questo senso.


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