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Raccomandazioni intese come quadro di riferimento per un’accoglienza dei bambini di elevata qualità

L’11 novembre sono state adottate le raccomandazioni aggiornate della CDOS e della CDPE sull’accoglienza dei bambini complementare alla famiglia e alla scuola.

Un’accoglienza di qualità è importante per sostenere e proteggere il benessere dei bambini. Le raccomandazioni aggiornate portano la Svizzera a un passo dal raggiungere questo obiettivo. Alle raccomandazioni sono state mosse critiche per la mancanza di una condizione che vincoli i Cantoni; servono unicamente come quadro riferimento.


Photo : Enfants / Adobe Stock

Attualmente, circa due terzi dei bambini in Svizzera sono accuditi al di fuori del nucleo familiare. Più della metà di loro frequenta un asilo nido, una struttura scolastica integrativa o una famiglia diurna. Ad oggi, tuttavia, in Svizzera non esiste una uniformità su ciò che si intende per qualità.

Questo dato è stato pubblicato in un rapporto CDOS 2020 sulla situazione dell’accoglienza dei bambini nei cantoni. Un’accoglienza di elevata qualità è importante per lo sviluppo dei bambini, migliora la conciliabilità tra famiglia e lavoro e migliora le pari opportunità. Questa constatazione ha portato la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) e la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) a sviluppare e adottare congiuntamente delle raccomandazioni sull’accoglienza complementare alla famiglia e alla scuola.


Queste ultime aggiornano e precisano le precedenti raccomandazioni della CDOS. Inoltre, il loro campo di applicazione comprende ora, oltre all’accoglienza complementare alla famiglia, anche quella extrascolastica.

È vero che la stragrande maggioranza dei cantoni definisce già dei criteri qualitativi nell’ambito dei propri compiti di autorizzazione e supervisione, ad esempio è richiesto un concetto pedagogico. Tuttavia, spesso non esistono linee guida sul contenuto di questi concetti e quasi mai ne viene verificata l’efficacia. È qui, ad esempio, che entrano in gioco le raccomandazioni aggiornate: esse specificano quali sono gli elementi che un concetto pedagogico deve contemplare. Contengono inoltre raccomandazioni sul numero di operatori per gruppo di bambini, sulla formazione del personale e sulla gestione della qualità.


Le 13 raccomandazioni servono come quadro di riferimento per i Cantoni

Il rapporto contiene un totale di 13 raccomandazioni su aspetti riguardanti la qualità e il finanziamento.

La qualità è intesa come interazione tra le seguenti cinque aree: formazione, rapporto numerico tra personale di custodia e bambini, concetto pedagogico, gestione della qualità e infrastruttura.

L’obiettivo non è quello di imporre gli stessi valori a tutti i cantoni in ciascuna sottoarea, ma piuttosto di definire la fascia entro la quale agire. Questa idea è paragonabile a un diagramma a ragno: i cantoni con un’area ampia stanno andando bene, quelli con un'area piccola hanno ancora bisogno di sviluppo. Le raccomandazioni sono completate da indicazioni relative alle norme in materia di finanziamento.


Le raccomandazioni adottate fungono da quadro di riferimento sia per il settore professionale che per quello politico e supportano gli enti preposti dei Cantoni e dei Comuni nella revisione e nell’ulteriore sviluppo delle loro offerte, delle loro strutture di base e dei loro specifici processi. Esse sono strettamente collegate all’iniziativa parlamentare della Commissione dell’educazione del Consiglio nazionale «Sostituire il finanziamento iniziale con una soluzione moderna» e potrebbero servire come base di riferimento per l’attuazione dell’iniziativa parlamentare nei cantoni.


Dopo le consultazioni nei rispettivi Comitati e Assemblee plenarie, le raccomandazioni sono state adottate dalla CDOS l’11 novembre 2022 e dalla CDPE il 28 ottobre 2022 all’attenzione dei Cantoni. Un regolare monitoraggio dovrebbe mostrare come le raccomandazioni vengono attuate nei cantoni, nel senso di un rapporto che avrebbe carattere informativo.


Reazioni alle raccomandazioni di kibesuisse

La Federazione svizzera delle strutture d’accoglienza per l’infanzia (kibesuisse) ha reagito alla nuova versione delle raccomandazioni CDOS e CDPE in un comunicato stampa del 22 novembre 2022. Alcune delle richieste di kibesuisse sono state incluse: Ad esempio, le raccomandazioni affermano esplicitamente che stagiste e stagisti non devono essere conteggiati nella chiave di ripartizione. Allo stesso tempo, la federazione si rammarica che le raccomandazioni si limitino in gran parte a mantenere lo status quo.


Dopo un lungo periodo di attesa, le/gli esperte/i avrebbero voluto che si trovasse il coraggio di promuovere con un pionieristico documento di orientamento lo sviluppo della qualità nelle strutture di formazione e accoglienza extrafamiliare. Invece del minimo assoluto la federazione avrebbe voluto un documento più coraggioso che alzasse l’asticella dello sviluppo della qualità e non si limitasse a registrare lo status quo già raggiunto in molti ambiti.


Kibesuisse avrebbe inoltre preferito lavorare con valori fissi invece che con margini ampi. Non è né utile né credibile argomentare con le differenze dovute al federalismo per quanto riguarda la chiave di ripartizione. Le esigenze di un neonato a Neuchâtel non sono diverse da quelle di un bambino della stessa età a Soletta o in Ticino, commenta la federazione nel suo comunicato stampa.




Ulteriori informazioni

  • Raccomandazioni della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS) e della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) sulla qualità e sul finanziamento dell’accoglienza dei bambini complementare alla famiglia e alla scuola del 15 novembre 2022 (in tedesco, in francese)

  • Comunicato stampa della CDOS del 17 novembre 2022 (in tedesco, in francese)






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